Ludovica Palmieri

“Per Speculum” Daniela Beltrani a Kou Gallery

Per il progetto “In Nuce” la galleria Kou Gallery di Roma ha presentato, lo scorso 10 marzo, l’evento PER SPECULUM, una performance di e con Daniela Beltrani, incentrata sul tema dello specchio come oggetto che “riflette la nostra corporeità, la materia grezza di cui siamo composti. Cosa riflette l’anima? Solo un’altra anima”, per usare le parole dell’artista.

Per scoprire di più su in Nuce, clicca QUI

“Per Speculum” Daniela Beltrani a Kou Gallery

La performance è stata molto intensa. Daniela Beltrani, partendo da una riflessione sul Narciso di Caravaggio, [1597/99, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Palazzo Barberini, Roma] ha costruito un lavoro sull’io, inducendo il pubblico ad una profonda riflessione sul tema.

Narciso, un protagonista del nostro tempo

Trovo che la scelta dell’opera di Caravaggio come punto di partenza della performance sia oggi più che mai attuale, dal momento che viviamo nell’epoca dell’apparire, in cui tutto si trasforma in immagine da veicolare attraverso i social media. Premesso che non trovo nulla di male nella sana condivisione, penso che Narciso sia un protagonista del nostro tempo che rivive in tutti coloro che venerano il proprio “ego”, inteso come identità vuota, legata solo all’apparenza e a sterili obiettivi materiali.

L’arte come strumento di conoscenza interiore

L’artista, ingaggiando un corpo a corpo con ogni spettatore, è riuscita a creare, nel breve ma intenso tempo della performance, un cammino di conoscenza che si è svolto in tre tappe, pur non richiedendo al pubblico alcun movimento nello spazio.

L’inizio

Tale percorso è iniziato con una presa di coscienza della propria identità esteriore. L’artista, abbigliata proprio come il Narciso del Merisi, è passata di spettatore in spettatore, mostrando a ciascuno il proprio volto nello specchio. Per quanto guardarsi allo specchio rappresenti un’azione familiare e quotidiana, ovviamente nell’ambito della performance ha acquisito un significato altro, forte della carica emotiva data dalla situazione, dallo sguardo impassibile dell’artista e dagli occhi incuriositi degli altri presenti.

La frantumazione dell’ego

Per Speculum per In Nuce
Per Speculum di Daniela Beltrani per In Nuce

Dopo questa prima tappa, l’artista, con un gesto dirompente, ha rotto, a mani nude, lo specchio. Gesto dal valore catartico, con cui l’artista, in un’ottica anche di carattere zen o yogico, frantumando l’ego ha recuperato la libertà di essere. La rottura dell’ego, in questa prospettiva, assume quindi un vero e proprio valore di rinascita, di scoperta del vero “io” e del mondo.

Daniela Beltrani, infatti, oltre ad essere un’artista e performer di grande esperienza, è anche insegnante di yoga e ha vissuto diversi anni in oriente. Per scoprire di più sull’artista, clicca QUI

L’ego è l’identità superficiale, quella che ci lega alla realtà materiale, utilitaristica ed impedisce al nostro spirito di elevarsi oltre il contingente, al di sopra delle volgari questioni pratiche, degli obiettivi meramente terreni.

La libertà di essere

Dopo aver distrutto l’ego, Daniela Beltrani è stata finalmente libera di essere, nell’accezione più piena e profonda del termine e di ingaggiare un rapporto con ciascun spettatore. La rottura dello specchio ha determinato anche la caduta della barriera tra artista e pubblico. Del resto, se come indicato dall’artista nella breve descrizione iniziale della performace: “se un’anima può essere riflessa solo da un’altra anima” il rapporto diretto con i presenti era condizione necessaria ed indispensabile per il pieno compimento dell’atto creativo. 

Infatti, nell’ultima parte della performance il rapporto tra i due protagonisti è stato pressoché diretto, mediato da un unico frame: la semplice cornice vuota. In questo modo è come se l’artista, Daniela Beltrani, si fosse davvero messa a nudo di fronte lo spettatore, offrendosi al suo sguardo, protetta – per modo di dire – solo dalla cornice, ormai ridotta ad un illusorio baluardo perché del tutto priva di contenuto.

Per Speculum a kou Gallery
Per Speculum di Daniela Beltrani per In NUce presso Kou Gallery

Tuttavia, proprio attraverso questo gesto, semplice ma nello stesso tempo insolito e inatteso, del porsi in un rapporto diretto, pieno, silenzioso; l’artista ha messo a nudo anche gli spettatori che si sono davvero lasciati andare alla performance, liberandoli dalle maschere, o per usare un linguaggio caro ai social, dei filtri dietro cui spesso ci nascondiamo per apparire meno vulnerabili.

In quest’ottica, la cornice, perde il valore di barriera per diventare simbolo. Simbolo di un ruolo, quello dell’artista, sempre più difficile, perché carico di nuove e grandi responsabilità.

Il ruolo dell’artista

Oggi, agli artisti non chiediamo più di raccontarci la realtà o la bellezza ma di farci riflettere su tematiche difficili, struggenti, complesse. Su argomenti, talvolta anche sgradevoli o scomodi; tanto che alla fine, si crea tra pubblico e artista un rapporto ambivalente, sofferto. Come se l’arte assumesse a volte la funzione di un medicamento, tanto amaro quanto necessario, per rinvigorire la mente e il pensiero, particolarmente indeboliti, soprattutto in questi giorni, dalla violenza intollerabile cui stiamo assistendo. 

 

Per Speculum di Daniela Beltrani
Made with love for my friend Ludovica​