Ludovica Palmieri

Per chi non ha paura delle parole, ai Giardini di Sant’Alessio riparte la XXVI edizione della Pirandelliana.

La Pirandelliana ai Giardini di Sant’Alessio

Un binomio vincente quello della Pirandelliana ai Giardini di Sant’Alessio, quest’anno giunto alla XXVI edizione. Perché, grazie alla suggestiva cornice, al tramonto, la compagnia Bottega delle Maschere trasforma in realtà l’intenzione dell’autore: “di sfumare sotto diffusi chiarori anche la realtà di fuori, versando, come in fiocchi di nubi colorate, l’anima, dentro la notte che sogna.” (da I Giganti della Montagna).

La Bottega delle Maschere

La compagnia La Bottega delle Maschere, giunta al quarantunesimo anno di attività, guidata dal carismatico Marcello Amici, porta in scena i Sei personaggi in cerca di autore, che debuttò il 9 maggio 1921 al teatro Valle di Roma e I Giganti della montagna del 1933, due opere particolarmente complesse del geniale ed attualissimo Pirandello.

Il Maestro Amici

Marcello Amici
Marcello Amici, regista e attore

Marcello Amici, protagonista e regista di entrambe, con forza e passione traina il pubblico in un viaggio tra sogno e realtà, tra teatro e meta-teatro; e, al contempo, conduce, con altrettanta maestria, la compagnia attraverso le vicissitudini pirandelliane e quelle contingenti. Basti pensare che, dopo giorni di siccità, I Sei Personaggi ha debuttato il 7 luglio, sotto il diluvio. Ma l’acqua non è servita ad allontanare il pubblico che è rimasto ai propri posti fino all’ultima goccia dello spettacolo.

Inoltre, l’esperto maestro ha dovuto fare i conti con il Covid che, sempre a ridosso della prima ha decimato la compagnia, rendendo necessarie ben 5 sostituzioni. Cambi che Marcello Amici ha effettuato in modo magistrale, portando in scena degli attori che, nonostante i pochi giorni di prove, sono riusciti ad entrare splendidamente nelle parti loro assegnate. 

Gli Attori

Il risultato è strepitoso. Gli attori sono talmente bravi da risultare irriconoscibili tra uno spettacolo e l’altro. 
Lucilla Di Pasquale compie un lavoro davvero strepitoso, recitando in due ruoli completamente diversi. Il Suggeritore nei Sei Personaggi; La Sgricia nei Giganti della Montagna. Da una pièce all’altra, l’attrice si trasforma completamente. Quando l’ho vista nei panni de La Sgricia, dopo averla vista in quelli del Suggeritore, stentavo a riconoscerla. La voce, le movenze, gli atteggiamenti, erano completamente mutati in quelli della vecchina pirandelliana.
Francesca Di Meglio appare vacua e svampita nel ruolo della Prima attrice dei Sei Personaggi; mentre risulta acuta, spavalda e pungente in quello di Diamante, nei Giganti della Montagna.
Ancora, Maurizio Sparano, autentico caratterista gentiluomo, interpreta con sapienza il Capocomico nei Sei Personaggi e Cromo nei Giganti della montagna. La sua mimica facciale è talmente eloquente che, per quanto reciti con tutto il corpo, il suo volto, ricco di espressioni mutevoli e cangianti, parla, trasmettendo le emozioni vissute.
Ivan Volpe è strabiliante, davvero irriconoscibile tra uno spettacolo e l’altro. Ho addirittura dovuto verificarne l’identità per essere sicura che fosse lo stesso attore. Nella parte del Figlio nei Sei Personaggi, assume delle sembianze cagionevoli e precarie. Ma la debolezza fisica è totalmente in contrasto con la pesantezza della sua personalità, governata dalla rabbia e dal rancore, che emergono tanto dalle parole, quanto dai movimenti scattanti e nervosi. All’opposto, Nei Giganti della Montagna, nella parte dell’Attor Giovane, si mostra in tutta la sua possanza e bellezza, rivelando però un carattere ancora acerbo e ingenuo, in contrasto con la virile fisicità.
Tiziana Narciso è commovente. Straziante, rassegnata e dimessa nel ruolo della Madre nei Sei Personaggi; dignitosa e fiera, nei Giganti della Montagna, con una voce che incanta, proprio come quella della Contessa che interpreta.
Di contro, Fabio Galassi, Primo Attore nei Sei Personaggi e Conte nei Giganti, mantiene un aplomb elegante e sostenuto, altero e distaccato, in entrambi i ruoli. Come se rappresentasse l’indifferenza della società borghese dai drammi personali di chi borghese nell’anima, come la Contessa, non è.

un momento da Sei Personaggi in cerca di Autore
La Pirandelliana, Sei Personaggi in cerca di Autore

Poi, nei Sei Personaggi si è distinta Marina Benetti, vibrante e coinvolgente nella parte della Figliastra. La sua recitazione trasmette tutto il dramma vissuto. Il senso di smarrimento e vuoto interno provocato dal crollo degli affetti e delle certezze. Mentre, nei Giganti della Montagna emerge Michele Carnevale, Battaglia, leggiadro e leggero, frivolo quel tanto che basta per rischiarare l’opacità del dramma.

Non cito tutti gli attori singolarmente perché la compagnia, come quelle di una volta, è davvero numerosa. 

Marcello Amici come il mago Cotrone

La Pirandelliana
La Pirandelliana, i Giganti della montagna

Insomma, se “Un palcoscenico è un luogo dove si gioca a fare sul serio”, Marcello Amici ancora una volta conferma il suo talento e la sua bravura; non solo come attore, ma anche come regista e capo compagnia, mettendo in scena due drammi potentissimi, difficili.
L’uno scandaloso, in cui interpreta la complessa parte del Padre; l’altro visionario, poetico e sognatore in cui interpreta il mago Cotrone, alter ego di Pirandello, che si è fatto turco per il fallimento della poesia della cristianità.

Entrambi anticipatori dei tempi ed interpreti di quel sottile disagio borghese, foriero di malinconia e turbamento, che è difficile riconoscere o ammettere, perché, come afferma lo stesso Cotrone nei Giganti, Pirandello mette in scena: “Tutte quelle verità che la coscienza rifiuta. Le faccio venir fuori dal segreto dei sensi, o a seconda, le più spaventose, dalle caverne dell’istinto. Ne inventai tante al paese, che me ne dovetti scappare, perseguitato dagli scandali.” Del resto, i fantasmi dello spettacolo, talvolta, possono essere più veri degli attori stessi, considerando che, come afferma sempre Cotrone: “Nessuno di noi è nel corpo che l’altro ci vede; ma nell’anima che parla chi sa da dove; nessuno può saperlo: apparenza tra apparenza”.

LP

La Bottega delle Maschere
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