Ludovica Palmieri

Ale e Franz, con Recital celebrano i 28 anni di carriera

Tra momenti innovativi e classiche gag della loro comicità, Ale e Franz festeggiano i loro 28 anni di attività con Recital, in scena al Teatro Parioli, fino al 6 novembre. Uno spettacolo veloce, composto da sketch, che ruota intorno a tante situazioni diverse.

Oltre ai capisaldi del celebre duo, Recital affronta, in chiave ironica e superficiale, tematiche impegnative della contemporaneità. Dal cambio sesso – su cui insistono parecchio; all’egemonia delle banche; alternandole a momenti di pura leggerezza ed semplice ilarità.  

Scritto da Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Santi, e diretto da Alberto Ferrari, Recital diverte senza preoccuparsi troppo di essere “politicamente corretto”; dal momento che, come dichiarato, lo scopo dello show è quello di mettere in luce i difetti e le contraddizioni del presente, non di esaltarne le qualità.

Ale e Franz un umorismo contagioso

Ale e Franz in Recital al Teatro Parioli_Foto di Paolo Loss
Ale e Franz in Recital al Teatro Parioli_Foto di Paolo Loss

Dall’intensa presenza scenica degli attori – che sembrano prolungare il più possibile la permanenza sul palco – traspare come questo spettacolo sia particolarmente significativo per loro, che celebrano i 28 anni di una carriera costellata di successi, in cui non hanno mai smesso di divertirsi e divertire l’ampio pubblico, televisivo e teatrale. Penso che il loro umorismo funzioni e sia particolarmente contagioso, perché Ale e Franz lo vivono sinceramente, in prima persona, traendo evidentemente piacere da ciò che fanno.

Il talento e l’esperienza

La loro più che ventennale esperienza viene fuori dai dettagli. Pur seguendo il testo, durante lo spettacolo, quando si presenta, non perdono l’occasione di improvvisare battute fresche ed estremamente felici. Dagli oltre novanta minuti di gag che si susseguono, generosamente, senza sosta, emerge palesemente la loro grande passione per il teatro e, in particolare, per questo spettacolo, che, per citarli: “rappresenta un evento speciale per noi e per il pubblico perché sarà in scena solo a Roma e Genova. É uno spettacolo in cui si rivive il meglio della nostra carriera, i cavalli di battaglia.”

Quello tra Ale e Franz: “È un matrimonio a tutti gli effetti a cui manca il lato fisico, che non ci sarà mai .– Affermano scherzano i due artisti. – Per la nostra comicità siamo più maturi e consapevoli, più sicuri e il consolidamento con il pubblico ci ha dato anche la voglia di metterci più in gioco. È un lavoro che va di pari passo con l’età, certe cose non si possono più fare, altre sì ma il bello di questo mestiere è che combacia in un certo senso con la vita, con il tuo andamento psicofisico”.

Un’opinione sugli sketch

Anche se personalmente la comicità di Ale e Franz non è nelle mie corde, riconosco il talento e la professionalità dei due artisti, apprezzo il loro umorismo che si nutre di un linguaggio limpido e che, per suscitare la risata, non ha alcun bisogno della “parolaccia”. 

In questo spettacolo ho apprezzato principalmente due sketch. Quello più leggero sull’aldilà che ho trovato molto ben costruito e particolarmente riuscito nel chiamare, implicitamente, in causa il karma per la chiusura finale; e quello ambientato al parco che, in un colpo solo, ironizza sagacemente su diversi temi: dal potere salvifico della meditazione e dello yoga, a quello dei corsi di crescita personale – spesso utili ma, ancor più spesso, condotti da veri ciarlatani; fino all’incombenza delle banche – in cui ho colto un celato richiamo al complottismo, tipico di alcune tendenze anarchico-radicali – e alla deflagrazione della famiglia contemporanea. Argomento che, alla fine, mi è sembrato preponderante, dal momento che la famiglia in modi diversi viene chiamata in causa dall’inizio alla fine.

Una visione più aperta

Tuttavia, devo ammettere che, da un duo di brillanti comici sulla cresta dell’onda, mi sarei aspettata una visione più aperta su tematiche come libertà sessuale e rapporti famigliari. Poiché ritengo che spetti proprio al mondo della cultura il ruolo di apripista verso una società più emancipata ed uguale, almeno per quanto riguarda la sfera della vita privata. Quindi sono rimasta perplessa di fronte a battute, forse, inavvertitamente sessiste… perché credevo che fossero davvero superate. Insomma, una donna che lavora sugli aerei può essere benissimo pilota, non deve necessariamente fare l’hostess. Ad ogni modo, pur non attribuendo ai comici la responsabilità di cambiare il mondo; data la loro intelligenza che si traduce in un’acuta capacità di interpretazione della società, mi aspetterei sempre la capacità di uscire fuori dagli schemi.

La conclusione

Devo dire che lo spettacolo si è concluso con una bella sorpresa, che non voglio rivelare. Posso solo dire che l’ho letta come un autentico gesto di affetto nei confronti del pubblico più affezionato. 

L.P.

Ale e Franz in Recital al Teatro Parioli_Foto di Paolo Loss
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