Ludovica Palmieri

“Appuntamento a Londra”. La potenza dell’inconscio

Ho visto sul Financial Times che eri qui, per questa riunione. E all’improvviso ho avuto voglia di vederti, di ascoltare la tua voce.

Appuntamento a Londra, di Mario Vargas Llosa, in scena al Teatro Sophia di Roma, con la regia di Ilenia Costanza, è uno spettacolo complesso che vede i due protagonisti: Enzo Piscopo e Guido Lomoro, impegnati in una difficile prova attoriale.

Un dramma psicologico

Un dramma psicologico. Una storia d’amore. Un’opera che affronta il tema fondamentale dell’onestà verso se stessi e che, battuta dopo battuta, tocca e demolisce una serie di velenosi luoghi comuni ancora non del tutto estirpati da questa società che, pur volendo, fatica ad andare avanti.

Due protagonisti, o meglio, due attori in scena, ma tre protagonisti in questo dramma, in cui, paradossalmente, non si smette mai di ridere;  raramente rappresentato in Italia che parla di amore e amicizia e fa riflettere su quanto sia importante e, talvolta, difficile ascoltarsi e accettarsi per quello che si è, in una società che impone ruoli e richiede continuamente di indossare delle maschere.

Tuttavia, anche se non è sempre facile conoscere se stessi e può essere molto doloroso, come ben evidenza l’autore latino, in molti casi è l’inconscio che, molto più intelligente della coscienza, attraverso i sogni ci rivela, in maniera più o meno dura, le verità nascoste.

Appuntamento a Londra procede per colpi di scena, lasciando continuamente gli spettatori senza fiato.

Gli attori e i personaggi

Raquel

Appuntamento a Londra
Appuntamento a Londra

Enzo Piscopo è fenomenale nei panni di Raquel, la misteriosa, quanto affascinante sorella dello scomparso Pirulo Saavedra. La sua interpretazione è sentita, coinvolgente, commossa. Nei gesti languidi e calibrati di Raquel che, per quanto voglia essere sostenuta, risulta comunque estremamente seducente, si respira tutta la sofferenza di un amore non corrisposto ma anche la consapevolezza della propria identità. La figura di Raquel è splendida, nella misura in cui mette in luce come un dolore forte e grave possa essere convertito in un punto di forza, canalizzato nel modo giusto, quando alla base c’è un’indiscutibile certezza di sé.

Chispas

A quest’immagine così dirompente fa da contraltare quella di Chispas, interpretato da Guido Lomoro. Figura difficile, sofferta che, a differenza di Raquel, reagisce a quello stesso, immenso dolore in maniera opposta. Per Chispas la sofferenza diventa una “scusa” per rinunciare alla vita, per tuffarsi negli affari tanto da stordirsi e non avere il tempo di pensare al terrificante vuoto che lo invade. Quest’uomo, apparentemente realizzato, imbevuto di certezze, internamente è dilaniato e scisso.

Così, mentre Raquel, nel dramma trova la forza e il coraggio di essere e di far emergere la propria identità, andando fino in fondo nel suo essere donna; Chispas rimane sempre uguale a se stesso, anzi peggiora. Incarnando, con pretenziosa convinzione, lo stereotipo dell’uomo tutto d’un pezzo, pervaso di convinzione tossiche, derivanti da retaggi culturali, gretti, razzisti, maschilisti e misogini. Chispas sta male, è eroso dalla sofferenza che deriva da un sentire profondo, completamente diverso dai suoi valori di appartenenza e dall’incapacità di accettarlo e seguirlo, paralizzato dalle sue false certezze. Chispas è represso e castrato, violento e frustrato. Odiando se stesso, è incapace di amare e di trovare pace; autocondannandosi così ad un’eterna sopravvivenza di rimpianti e rinunce, almeno finché – il finale è aperto – non accetterà i suoi sogni. Perché i sogni non mentono.

La potenza dell’inconscio

Appuntamento a Londra, porta in scena un’immensa e coraggiosa verità: l’inconscio, molto spesso, è la parte più vera, autentica e sincera dell’essere umano; quindi, a differenza delle credenze più comuni (torna sempre il buon dott. Jekyll e Mr Hide), non andrebbe represso e addomesticato ma ascoltato e seguito.

La colonna sonora e le luci

Lo spettacolo, oltre ad essere interpretato magnificamente, è caratterizzato da una splendida colonna sonora originale di Lorena Vetro che, nella prima canzone, presta anche la sua incantevole voce. La scenografia, minimal ed efficace di Ilenia Costanza e Enzo Piscopo, è impreziosita da un sapiente gioco di luci che amplifica lo spazio; inoltre, creando un suggestivo movimento di ombre sulle pareti, oltre a potenziare alcuni momenti salienti del dramma, sembra voler metaforicamente alludere e rimandare ai diversi piani di coscienza in cui si muove lo spettacolo.  

L.P.

Appuntamento a Londra
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