Ludovica Palmieri

Il mondo di Silvia Frangipane e della Rive Gauche

Un tono con carattere

Personalmente, quando penso alla musica francese, mi vengono in mente quelle melodie coquette, fruscianti e seduttive, caratterizzate da voci femminili cristalline e cinguettatati che, a tratti, più che cantare, sospirano. Ebbene, devo dire che Silvia Frangipane è tutt’altro. Una voce dal tono basso, deciso, femminile ma non arrendevole, al contrario: cazzuto e pepato, proprio come la sua acconciatura.

L’Amore dopo l’Amore

 

Silvia Frangipane, l'Amore dopo l'Amore
Silvia Frangipane, l’Amore dopo l’Amore. Foto Paola Tirocchi

Silvia Frangipane con il suo spettacolo l’Amore dopo l’Amore è estremamente autentica. Sul palco Silvia Frangipane non porta un personaggio ma presenta se stessa, senza sovrastrutture o protezioni. La sua partecipazione emotiva allo spettacolo è totale, palpabile. Parole, canzoni e movimenti sono frutto di un sentire vero, voluto e conquistato, si percepisce chiaramente che anche la musica per lei non è stata un destino casuale ma una scelta consapevole e cercata. Accompagnata dagli straordinari musicisti con cui ha realizzato il disco: Sans Toi Avec Moi, che ha dato il la all’evento; offre al pubblico, nella prima tappa del Rive Gauche le sue emozioni.

I musicisti

Primiano Di Biase al pianoforte; Renato Gattone al contrabbasso e Simone Talone alle percussioni, suonano con la cantante in questo progetto itinerante di spettacoli musicali, fondato sul connubio tra parole, musica ed emozioni, che si svolge, per l’appunto, sulla Rive Gauche, la sponda sinistra del Tevere, tra il teatro Antigone e il teatro Petrolini.

Le emozioni

Come spiega la stessa Silvia Frangipane nei momenti di dialogo, Rive Gauche è un progetto per condividere ed elaborare le emozioni. Sentimenti che sono protagonisti indiscussi di questo primo spettacolo che, nato dall’omonimo disco, intende riflettere su ciò che rimane dopo la fine di una relazione.

L’importanza dell’intensità

L’elaborazione degli stati d’animo è profondissima, intensamente sentita, tanto da far diventare l’aria densa e vibrante. Il vissuto, che sembra appena trascorso, è talmente bollente da poter diventare materia per uno specialista; peccato che la protagonista non sembra in alcun modo interessata a risolverlo, quanto, piuttosto, a farlo fiorire, trasformandolo in una moltitudine arabescata, come se fosse un ramo di vite americana o buganvillee, attraverso le note della chanson française.

Una donna dirompente

Silvia Frangipane non cerca la “pace dei sensi”; mi pare che lei viva nel e dell’impeto delle passioni; che nella musica trovi le sue motivazioni, i suoi perché, il suo essere donna, con la D maiuscola, che non si accontenta e non smetterà mai di cercare, pur godendosi il momento. La Frangipane si esprime attraverso il suo cantare, vibrante ed emotivo che, a partire dallo sguardo, coinvolge, in una spirale di struggimento, tutto il suo esile corpo.

Così, tra dialoghi e canzoni, alternando brani autografi e cover di famosi chansonniers, Silvia Frangipane ci conduce in questo magico viaggio che apre parlando poeticamente di ricordi e nostalgia; paragonando i primi alle stelle, perché ormai sono separati da noi; e la seconda alle comete che lasciano una scia nel cuore.

Se l’amore è protagonista non mancano i suoi contraltari: la solitudine, la caducità della vita, la dipendenza emotiva e l’identificazione, vissuti non come stati patologici ma come fasi fisiologiche di un’esistenza piena, coraggiosa, che non tralascia nulla e che, proprio giungendo fino al punto più basso, consente una rinascita, come la fenice dalle proprie ceneri, per usare le parole dell’artista.

Del resto, come canta la protagonista nel brano che conferisce il titolo al disco, (senza alcuna allusione al Gattopardo) Sans Toi Avec Moi: Perché tutto cambi, non deve cambiare nulla.” Insomma,  nella sua visione: “Siamo gli amori che abbiamo avuto. E questo diventa l’humus per un nuovo amore.”

L.P.

L'amore dopo l'amore, Silvia Frangipane
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