Ludovica Palmieri

Tutto a posto, uno spettacolo fuori dagli schemi

Uno spettacolo profondo, esilarante e intenso, giocato tutto sul doppio registro del dentro e del fuori, dell’inside out, si potrebbe dire.

“Tutto a posto”: 29 anni e non sentirli

Sorprendente se si pensa che “Tutto a Posto”, magistralmente scritto da Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, debuttò, proprio al teatro Cometa OFF, ben 29 anni fa, nel 1994, quando il tema dell’inside out, che nel 2015 è diventato anche soggetto di un famoso cartone animato non era così scontato.

Tra il “dentro” e il “fuori”

Lo spettacolo, infatti, si svolge tutto su un doppio binario, avendo come protagonisti, parallelamente, Aldo, un poeta scalcinato, a corto di ispirazione e la personificazione delle diverse “voci” nella sua mente, che nello spettacolo vengono definiti “elementi”, ovvero: Super Io; Coscienza; Istinto e Inconscio.
I cinque giovani attori: Federico Maria Galante, Giacomo Ciarrapico (jr), Giuseppe Zep Ragone, Kabir Tavani, Marco Landola e l’attrice: Clarissa Curulli, in scena sono davvero abilissimi nell’interpretazione di un testo tutt’altro che facile, per il suo essere molto fisico ed esprimersi non solo attraverso parole ma anche tramite espressioni, gesti, movenze e toni.

La sceneggiatura 

Tutto a Posto
Tutto a Posto, Marco Landola foto di Paolo Sebastiani

Lo spettacolo è costruito sulla base di arguti dialoghi, sostenuti e potenziati da sfumature, a tratti anche impercettibili, ma comunque essenziali per trasferire agli spettatori tutto il bagaglio di informazioni ed emozioni che gli autori volevano trasmettere. Evidentemente, forti della lezione degli sceneggiatori, il regista, Maurizio Lops e il suo aiuto, Sofia Ferrero, hanno selezionato gli attori con la massima cura, affinché rispecchiassero il loro personaggio non solo teoricamente ma proprio fisicamente. Insomma, il Super Io, la Coscienza, l’Istinto e l’Inconscio di Aldo, un Marco Landola, apatico e rassegnato, sono proprio come potremmo immaginarli.

Gli attori e i personaggi

Il primo Giuseppe Zep Ragone è buffo e addirittura tenero nei momenti in cui cerca di tenere il punto; C!oscienza: Giacomo Ciarrapico (jr) è smilzo – come a voler simboleggiare un alquanto moderata forza di volontà, furbo e pronto a “sporcarsi” e “lavarsi” secondo necessità. Istinto: Federico Maria Galante, vanta un fisico scolpito e muscoloso, due begli occhi azzurri che, però, molto spesso, nello spettacolo troviamo volutamente spenti o attoniti come per simboleggiare la cecità dell’istinto. Infine, Kabir Tavani l’inconscio: con una capigliatura riccia e disordinata ed movimenti scattanti e febbrili, è, sin dal suo ingresso in scena, imprevedibile e dirompente.
Il personaggio femminile: Pia, Clarissa Curulli, porta all’apice il climax comico drammatico, dal momento che, il suo entrare in scena, determina la convivenza sul palco di tutti i personaggi. Ovvero, lei, Aldo e gli elementi che, in modo caotico e disordinato cercano di fargli superare le difficoltà.

“Tutto a posto”: uno spettacolo da non perdere

Per concludere, posso dire che “Tutto a posto” è uno spettacolo straordinario, frutto della fervida immaginazione di due autori geniali, recitato da un cast eccellente, diretto da un’ottima regia, arricchito dalle musiche di Giuliano Taviani che, per ogni scena creano il perfetto contesto sonoro.

La scrittura di Mattia Torre e Giacomo Ciarrapico è una garanzia, capace di affrontare con leggerezza ed originalità tematiche delicate e complesse; fino al raccontare anche crisi esistenziali e vicende drammatiche con ironia e intelligenza, strappando continui sorrisi e, nello stesso tempo, innescando una riflessione che poi prosegue, anche grazie alle potenti immagini messe in scena anche dopo la fine dello spettacolo. 
Insomma, che dire se non: andatelo a vedere la prossima volta che sarà in scena, ne vale davvero la pena! 

L.P.

 

Tutto a Posto
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