Ludovica Palmieri

Decidere: un atto creativo

Il “potere” delle decisioni

Nella vita NON è tutto UGUALE.

E non c’è niente di male nel preferire delle cose PIUTTOSTO CHE1 altre. Decidere è un atto creativo che deriva dal sapersi ascoltare, anche dall’avere il coraggio di farlo. Perché, spesso, prendere delle decisioni piuttosto che altre costa caro.

Decidere: un atto creativo

Decidere è un atto creativo, anche di fronte alle opere d'arte
Decidere è un atto creativo, anche di fronte alle opere d’arte

Decidere fa stare bene! Ci rende artefici del nostro destino, consapevoli di ciò che vogliamo e di ciò che ci piace. Ci rende critici, maturi e responsabili. Cesare Brandi affermava addirittura che “Un’opera d’arte è tale quando viene riconosciuta come tale”. Questo è il potere delle decisioni.

La vita è una decisione continua

Del resto, nel corso della nostra quotidianità, prendiamo continuamente decisioni, spesso inconsapevolmente. Da cosa metterci, a cosa mangiare, da quando facciamo la routine mattutina a quando decidiamo di andare a dormire.

Insomma, è una decisione continua. Certo, per comodità ed evitare stress, molte decisioni le automatizziamo, dalle manovre in macchina, ai piccoli gesti della quotidianità. Poi, ognuno di noi decide gli aspetti della vita su cui relegare il focus; io, per esempio, sulla scia degli esistenzialisti o Steve Jobs, non mi pongo troppi problemi sull’abbigliamento, giocando con dei capisaldi di cui sono certa e catalizzando la mia attenzione su altre cose.

Anche perché, al di là di tutto, abbiamo tutti in comune una cosa: il tempo a disposizione. Ovunque si vada e qualunque cosa si faccia la giornata dura sempre 24 ore.

Per questo, ritengo che sia opportuno sfruttarle al meglio.

Quindi, se, come sostenevano gli stoici, non abbiamo pieno potere decisionale su tutto ciò che ci accade, perché molti eventi, inevitabilmente non dipendono da noi, possiamo decidere come porci e reagire di fronte ad essi.

A questo punto si palesano diverse categorie di persone. Ci sono quelli che, anche quando hanno potere decisionale, aspettano che accada qualcosa e quelli che si organizzano per farla accadere.

Se non decidi qualcun altro lo farà per te

Ora, personalmente appartengo, cerco di appartenere e mi impegno per farlo, al secondo gruppo di persone, voglio essere artefice del mio destino e, con gli anni, ho imparato a prendere le decisioni anziché subirle (per quanto la strada da fare sia sempre lunga).

Anche perché, se non si prendono le decisioni si subiranno quelle degli altri, cosa che mi sembra ben peggiore.

Decisioni e relazioni

Detto questo, trovo che l’importanza di prendere decisioni, o comunque posizione, emerga soprattutto nelle relazioni che, a mio parere, non vanno mai subite passivamente. In una relazione si decide sempre di stare con l’altro. Per questo non mi piace il matrimonio, che automatizza, relegandola ad un contratto questa decisione che, invece, a mio parere, dovrebbe essere rinnovata ogni giorno.

Scegliersi reciprocamente

In altre parole, penso che stare in coppia voglia dire scegliersi reciprocamente continuamente. Tanto più perché, come ho constatato nel precedente articolo, oggi stare insieme non è un obbligo e, quindi, è più che giusto rivendicare e rinnovare le proprie decisioni ogni giorno.

Per questo non mi piace il tradimento. Trovo che sia una pratica quantomeno vecchia. Oggi, dal momento che non vige alcun obbligo di stare insieme, trovo davvero inopportuno tradire quando si gode della libertà di cambiare.

L.P.

 

1Con buona pace degli amanti dei neologismi, approfitto per ricordare che “piuttosto che” è una locuzione AVVERSATIVA, non disgiuntiva. Per maggiori info, leggi QUI

Decidere un atto creativo
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