Ludovica Palmieri

Il valore delle Parole

Le Parole sono IMPORTANTI!

Le parole e la realtà

Le parole sono la lente attraverso cui noi interpretiamo, leggiamo, interiorizziamo la realtà. Sono le “Etichette” che adoperiamo per descrivere le nostre esperienze. Dunque, le parole che applichiamo diventano l’esperienza e determinano la nostra realtà.

Modificando il linguaggio cambiamo punto di vista

Per questo, usare un linguaggio consapevole e positivo è il primo passo per migliorare la realtà. Perché modificando il linguaggio, cambiamo punto di vista, ampliamo i nostri orizzonti e, quindi, la nostra visione.

Le domande giuste

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Chiara Rapaccini Amori Sfigati: le domande

Un linguaggio positivo e potenziante ci dà una marcia in più, ci aiuta a spostare l’attenzione sulle soluzioni e non sui problemi. Di conseguenza, utilizzare un linguaggio propositivo ci porterà a porci domande costruttive, focalizzate sulla soluzione dei problemi, anziché sui problemi stessi. Per intenderci, usare un linguaggio potenziante ci porterà sempre a chiederci: “Come posso fare per…?” davanti a un problema e non l’inutile e sterile domanda: “Perché capitano tutte a me?”. 

Il linguaggio più diffuso

I mass media

Certo, i mass media non aiutano. In generale, le fonti di informazione più seguite, come i telegiornali, usano un linguaggio estremamente negativo, catastrofico, tendente al tragico. “Come se” lo scopo fosse proprio quello di accrescere le paure, le ansie delle persone, di amplificarne i problemi.

Le parole del marketing

Diciamo che, in un certo senso, anche il marketing spinto, figlio del sistema capitalistico, è specializzato nel creare bisogni e mancanze, nel creare vuoti, in realtà assolutamente inesistenti, per spingere le persone all’ennesimo acquisto inutile. Come se non bastasse, nella maggior parte dei casi, i messaggi sono contraddittori. E, a mio parere, questo è evidente più che mai nell’ambito del food e dell’alimentazione. Da una parte, siamo bombardati di messaggi che veicolano assurdi diktat di bellezza femminile, caratterizzati da canoni estetici pressoché impossibili da rispettare naturalmente, senza complicatissimi interventi di chirurgia estetica (o meglio, photoshop); dall’altra, ci propongono cibi spazzatura in tutte le salse, spesso facendoli mangiare a quelle stesse fanciulle che faticherebbero ad ingurgitare un oliva di Cerignola intera.

I Social

In più, adesso bisogna misurarsi anche con i social. Non che io sia contraria all’uso di Instagram, Facebook o quant’altro; assolutamente, ma nell’utilizzarli è sempre fondamentale tener presente che ciò che vediamo sui social: appartiene ai social e non ha nulla a che vedere con la realtà. Non condanno i filtri, la voglia di apparire piacenti, i ritocchi, etcetera…, ma sottolineo solo l’importanza di separare. Su Instagram tutti – o la maggior parte delle persone – vivono vite perfette e fichissime; combattono battaglie nobili e giuste; annoverano vittorie, realizzazioni e trofei. E’ ovvio! Ma questo perché, giustamente, ognuno mostra ciò che vuole mostrare. Dunque, è importante non utlizzare i social come strumento di comparazione, o peggio ancora, di valutazione di se stessi, perché è chiaramente falsato. 

Il linguaggio interno: le parole che rivolgiamo a noi stessi

Il linguaggio negativo

Chiara Rapaccini Amori Sfigati 2
Chiara Rapaccini Amori Sfigati, dialogo

Detto questo, passiamo al linguaggio più importante. Quello interno. Quello che usiamo per rivolgerci a noi. A tal proposito, troppo spesso mi imbatto in persone, amici o parenti, che si trattano malissimo!!! Si definiscono con termini orrendi, si insultano, si criticano, si denigrano. Oppure, usano un sacco di generalizzazioni, sempre negative, che generano un ineluttabile senso di impotenza, di disfatta, di impossibilità. Tipo: “Va sempre così…” “Capitano tutte a me…” “Tanto non cambierò mai”. 

Bene, tutto questo è sbagliatissimo! va assolutamente rimosso, evitato, cambiato!!! Bisogna essere gentili con se stessi, carini, dolci, affettuosi! Ok, è giusto essere critici, pretenziosi e severi, ma sempre con garbo! Anche perché, se, come abbiamo detto sopra, le parole determinano la nostra realtà, cosa potrà mai determinare un liguaggio negativo verso noi stessi?

Il linguaggio si trasforma in convinzione

L’utilizzo reiterato di un linguaggio interno negativo, a lungo andare genera convinzioni altrettanto negative. Dunque, inizieremo davvero a credere di essere come ci definiamo, quando invece non è assolutamente così. E questa convinzione limitante diventerà un limite fatale, un ostacolo al raggiungimento del successo, una morsa castrante che magari ci impedirà anche di provare a raggiungere i nostri obiettivi. Ci porterà a minimizzarli, ad accontentarci.

Henry Ford, molto saggiamente, affermò: “Che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione.” Sulla base di quanto scritto, saprai già che trovo questa affermazione profondamente vera. Quindi, dato che avremo ragione, facciamo in modo di credere in una verità potenziante e positiva, che non vuol dire superficiale o priva di problemi, ma vuol dire: volta alla crescita, alla ricerca di soluzioni; consapevoli del fatto che, per quanto gravi, pesanti e dure siano le situazioni che dobbiamo affrontare, siamo comunque estremante fortunati e privilegiati, per il solo fatto di essere nati in un paese dove non manca nulla; in cui i diritti e le libertà fondamentali sono garantiti. Perchè, purtroppo, non è scontato.  

Chiara Rapaccini è un’artista bravissima che, attraverso le sue vignette ironiche e tremendamente ciniche, effettua un’analisi spietata dei rapporti di coppia. Con estrema sintesi e semplicità, Chiara Rapaccini riesce ad ironizzare su degli aspetti estremamente problematici dei rapporti, mettendo in evidenza tutti i fraintendimenti della comunicazione. 

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Chiara Rapaccini_Amori Sfigati, Le parole
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